mercoledì 17 settembre 2008

KROO BAY NON ESISTE

Kroo bay è probabilmente la più grande delle tante baraccopoli che cingono Freetown, nessuno potrà mai dire con esattezza il numero di persone che vi abitano: ogni giorno nuove persone si trasferiscono nel quartiere, altri lo lasciano per un po, alcuni per sempre, altri ancora muoiono prima di raggiungere l’ospedale pubblico che è lontano solo trecento o quattrocento metri ma che non è gratuito e le cure costano care, spesso troppo care per chi abita qui.
Il quartiere, un dedalo di vicoli larghi pochi centimetri che si attorcigliano fra case di fango e pan-body, è situato alla foce di un piccolo fiume chiamato Alligator river; poco prima del mare l’Alligator si congiunge con un altro torrentello così che Kroo bay è suddivisa in tre comunità ben separate dai corsi d’acqua.
Alcuni sacchi di sabbia cercano di arginare le piene del fiume, tutto intorno, ogni strada, ogni casa brulica di vita, in piccole cucine comunitarie si frigge del pesce appena pescato dagli uomini che raggiungono il mare aperto su malandate barche a remi, le venditrici di kerosene passano gridando per le strade, abili sarti preparano vestiti con le loro singer a pedale, bambini scalzi giocano a rincorrersi lungo i rigagnoli delle fogne a cielo aperto che raggiungono quella che qui chiamano “the beach”, la spiaggia, un centinaio di metri di rifiuti di ogni sorta lambiti dalle onde del mare.
Dall’alto la visuale è impressionante: una distesa sterminata di lamiere, migliaia di case di pochi metri quadrati in ognuna delle quali vivono dalle cinque alle venti persone eppure…..
Eppure Kroo bay non esiste: sulle mappe ufficiali è segnata la strada, quattro o cinque case intorno e una enorme distesa bianca con una scritta nel mezzo: Mud, fango…. Questa gente è fango, le loro vite sono fango, nient’altro che fango e una macchia troppo bianca sulla mappa di Freetown.



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