lunedì 1 settembre 2008

Burocracy

Il Youy building è un immenso palazzone bianco di dieci piani nella parte ovest di Freetown, al suo interno sono dislocati tutti i vari ministeri e i loro uffici di competenza.
Fu fatto costruire da Siaka Stevens fra gli anni 70 e 80 in modo che il dittatore potesse controllare meglio i movimenti del suo entourage.
L’aspetto dell’edificio è imponente, anche se ricorda più un’ospedale che un centro di potere, mi stupisce non poco il fatto che al cancello d’ingresso non vi siano controlli: ognuno è libero di entrare, compresa una folta rappresentanza di venditrici e di mendicanti.
Ad ogni piano corrisponde un ministero, visto che devo incontrare il ministro del Land Planning al terzo piano preferisco evitare l’ascensore e prendere le scale; mi aspettavo interni sfarzosi, in realtà tutto ha un’aspetto spoglio, triste e fatiscente, i muri bicolori, i pavimenti in marmiglia e gli arredi spartani lo rendono piuttosto simile a una scuola superiore.
Dopo un’attesa interminabile in una stanza completamente vuota se si eccettuano tre panche di legno veniamo invitati a entrare in un ufficio affollato di gente; alcuni seduti altri addirittura sdraiati, chi mangia un piatto di riso chi conversa amabilmente, in fondo, dietro un’enorme scrivania piena di fogli un grasso uomo di mezza età avvolto in uno splendido abito africano ci invita a farci avanti.
Dopo avergli spiegato le mie richieste sfoggia un sorriso contagioso e solare mi ringrazia ma è desolato nel comunicarmi che ho sbagliato ufficio; gentilmente mi indica dove trovare la persona a cui rivolgermi.
da questo momento inizia un continuo deja vu: la scena suddetta si ripete circa sei-sette volte, ufficio stipato della più varia gente (parenti?compaesani?scrocconi?)scrivania, calorosa accoglienza e amabile scaricabarile verso un altro luogo.
Attraverso corridoi in cui si susseguono armadi stipati di scartoffie dall’aspetto antichissimo, tonnellate di documenti, decreti, leggi e gabelle che nessuno potrà e saprà mai ritrovare.
Dopo circa due ore e vari chilometri di corridoio percorsi raggiungiamo il luogo che cercavo: National department of town planning; sette o otto impiegati stanno disegnando su enormi lucidi con riga e squadra; mi perdo nel rimpiangere i bei tempi pre-tecnologici, mi sveglia uno dei soliti funzionari: l’incaricato non c’è, ripassi Lunedì o, meglio, Martedì…ha ha ha

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